"Il tempo per leggere è sempre tempo rubato.
(Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare.)Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere."
(Come un romanzo, Daniel Pennac)
"Io scrivo perchè sento il bisogno innato di scrivere!
Scrivo perchè non posso fare un lavoro normale, come gli altri. Scrivo perchè voglio leggere libri come quelli che scrivo. Scrivo perchè mi piace stare seduto in una stanza a scrivere tutto il giorno. Scrivo perchè posso sopportare la realtà solo trasformandola. Scrivo perchè tutto il mondo conosca il genere di vita che abbiamo vissuto, che viviamo io, gli altri, tutti noi ....
Scrivo perchè amo l'odore della carta, della penna e dell'inchiostro.
Scrivo perchè ho paura di essere dimenticato. Scrivo perchè la vita, il mondo è incredibilmente bello e sorprendente. Scrivo perchè è esaltante trasformare in parole le bellezze e le ricchezze della vita. Scrivo non per raccontare una storia ma per costruirla. Scrivo per sfuggire alla sensazione di essere diretto in un luogo che, come in un sogno, non riesco mai a raggiungere. Scrivo perchè non sono mai riuscito ad essere felice. Scrivo per essere felice".
Orhan Pamuk, La valigia di mio padre.
Il poeta è un fingitore
finge così totalmente
da fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
Pessoa
Il poeta, il vero poeta, possiede l’arte del funambolo.
Scrivere è avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza, il filo di una poesia, di un’opera, di una storia adagiata su carta di seta.
Scrivere è avanzare passo dopo passo, pagina dopo pagina, sul cammino del libro.
Il difficile non è elevarsi dal suolo e mantenersi in equilibrio sul filo del linguaggio, aiutato dal bilanciere della penna.
Non è neppure andar dritto su una linea continua e talvolta interrotta da vertigini effimere quanto la cascata di una virgola o l’ostacolo di un punto.
No, il difficile, per il poeta, è rimanere costantemente su quel filo che è la scrittura, vivere ogni ora della vita all’altezza del proprio sogno, non scendere mai, neppure per qualche istante, dalla corda dell’immaginazione.
In verità, il difficile è diventare funambolo della parola.
Neve di Maxence Fermine