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P.O.F ALBERGHIERO
P.O.F ALBERGHIERO

 

 

ISTITUTO PARITARIO

“FRANCESCO PETRARCA”

Legalmente riconosciuto D. M. 07/08/96

Sperimentale Progetto “Brocca” del 06/03/1998

Riconoscimento parità no 35/S del 07/10/2004

 

VIA CIRCUMVALLAZIONE 44

TORRE DEL GRECO (NA)

Tel./fax 081.881.96.49

 

 

INDIRIZZO: ISTITUTO  PROFESSIONALE DEI SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA

(ex IPSAR)

 

 

 Piano dell’offerta formativa

(P.O.F.)

ANNO SCOLASTICO 2012/2013

 

Numero classi: 6

Numero allievi: 96

Numero docenti: 16

Numero personale ATA: 4

 

  1. 1.    Descrizione del territorio dal punto di vista storico e morfologico

La città di Torre del Greco è situata nelle immediate vicinanze del Vesuvio, nel Parco Nazionale del Vesuvio. In epoca romana, come testimoniano numerosi reperti archeologici, Torre del Greco costituiva probabilmente un sobborgo residenziale di Ercolano, con l’insediamento di ville, favorito dall'amenità dei luoghi e dalla posizione al centro del golfo di Napoli. Nel 79 d.C., insieme alle città di Ercolano, Pompei, Stabia e Oplonti, questo piccolo agglomerato urbano venne sconvolto dalla devastante eruzione del Vesuvio, che ne rimodellò l’intero suolo respingendo il mare per oltre 500 metri.

 

Territorio

Altitudine

43 m s.l.m.

Superficie

30,66 km²

Abitanti

87 132   (dati del 31-03-2011)

Densità

2 841,88 ab./km²

Frazioni

Camaldoli della Torre, Lava Nuova, Leopardi, Santa Maria la Bruna

Comuni confinanti

Ercolano, Torre Annunziata, Trecase, Ottaviano

 

  • Ø Le infrastrutture

 

L’enorme incremento dell’aerea urbana si ebbe nel 1841, in seguito alla costruzione della ferrovia Napoli - Castellammare, che favorì lo sviluppo economico della città.

Nel 1875, la creazione del porto valorizzò ulteriormente la città, infatti, con la navigazione a vapore, i pescatori furono assorbiti dalla flotta mercantile e i trasporti marittimi divennero una delle fonti più importanti del reddito complessivo della popolazione.

L’ampliamento della città verso oriente, verso occidente e verso le falde del Vesuvio ha portato, oggi, a un’area urbana quasi triplicata rispetto a quella originaria. Tale sviluppo è favorito in modo particolare dalla costruzione di due moderne arterie, via Marconi e via Cesare Battisti, realizzate durante il periodo tra le due guerre mondiali. Via Marconi è un importante collegamento tra la stazione della Circumvesuviana e il centro della città; mentre via Cesare Battisti allaccia la stazione delle ferrovie dello Stato al porto.

Negli ultimi quaranta anni, l’incremento demografico e il miglioramento del tenore di vita hanno creato un’enorme richiesta di case e abitazioni. Tale richiesta ha stimolato sia la costruzione edilizia – con impiego di manodopera – che una relativa e marcata speculazione, provocando di conseguenza una crescita non sempre attenta a un preciso e ordinato piano edilizio. Attualmente il centro abitato, per le molteplici funzioni che svolge, ha assunto la struttura è l’importanza di una città, con una differenziazione funzionale dei quartieri. Alcuni di essi esercitano esclusivamente funzioni commerciali; altri residenziali; altri acquisiscono forme e strutture diverse derivanti dalle attività che si svolgono.

Il sima del 1980 ha creato le premesse per un decentramento demografico reso ancora più marcato da un netto calo delle nascite, per cui si è passati dai 92.276 abitanti agli attuali 90.607.

 

 

  • Ø L’economia del territorio torrese

 

Torre del Greco è riuscita ad acquistare un posto preminente nell’economia provinciale, soprattutto nell’agricoltura e nelle attività terziarie.

In generale, possiamo individuare alcuni settori di punta:

 

  • L’attività artigianale, esercitata da secoli, con la sua caratteristica lavorazione su coralli e conchiglie, continua a mantenere un posto rilevante nell’economia comunale. Allo sviluppo del settore concorre in maniera non marginale il lavoro a domicilio, spesso altamente specializzato e ben inserito nella rete delle imprese ufficiali. Questo settore conserva ancora le forme di un’industria a conduzione familiare. Solo poche imprese hanno una grossa organizzazione sia sul piano produttivo che delle vendite. Per questo motivo, il corallo torrese è il simbolo della città e della fantasia degli abili artigiani, in grado di realizzare oggetti preziosi e unici nel loro genere.

 

  • L’agricoltura è molto sviluppata grazie alle ottime condizioni naturali: terreno fertile, falde freatiche, clima adatto. Ampiamente diffuso è il vigneto. Un’altra percentuale della superficie coltivata è costituita da fondi di piccolissima estensione, a volte inferiore ad un ettaro e per lo più privati. Inoltre anche la produzione ortofrutticola è frazionata in piccole e piccolissime imprese cittadine, i cui prodotti sono principalmente destinati all’esportazione.

 

  • La pesca è sensibilmente decaduta rispetto agli anni passati, nonostante la richiesta di pesce sia sempre crescente. La causa principale è da attribuirsi al fatto che la riduzione dell’ittiofauna, nel Golfo di Napoli e nelle zone vicine, ha reso poco remunerativa la pesca costiera, per cui i pescatori sono stati attratti da altre attività terziarie di immediata spendibilità.

 

  • La coltivazione dei fiori ha inciso profondamente sull’aspetto paesaggistico torrese caratterizzato dalla presenza di numerose serre e mette in evidenza l’antica vocazione florovivaistica della città. Notevole è la diffusione del garofano come anche delle gerbere, dei crisantemi, delle rose e degli anthurium rossi.

 

  • La gastronomia: Torre del Greco è il maggior centro per la ristorazione campana. Sul territorio cittadino si contano numerosi bar, pizzerie, pub e ristoranti.  La cucina tipica è basata principalmente su piatti di pesce, crostacei e frutti di mare.

 

  • L’attività cantieristica navale in legno ancora oggi rappresenta un aspetto fondamentale per l’economia torrese.

 

  • Ø Caratteristiche della comunità sociale e del territorio in cui opera la scuola

 

Oltre alle scuole generalmente presenti in tutte le città si registrano 9 Circoli Didattici, 1 Istituto Comprensivo, 6 Scuole Medie Inferiori e 6 Istituti Superiori facenti capo al 36o Distretto Scolastico.

Fra le Scuole Paritarie dei vari indirizzi si inserisce il Liceo “Francesco Petrarca” con il suo indirizzo sperimentale (Progetto Brocca D.M. 06/03/98) Socio-Psico-Pedagogico.

La scuola è situata a Torre del Greco alla via Circumvallazione n° 44, arteria principale della cittadina corallina. La sua ubicazione la rende facilmente raggiungibile mediante la linea ferroviaria della Circumvesuviana e gli autobus di linea.

Attualmente il Liceo “Francesco Petrarca” di Torre del Greco sta dando un contributo agli sbocchi professionali degli allievi, grazie anche ad iniziative sperimentali nello studio dell’informatica e delle lingue straniere.

Non sono pochi, nella nostra città come del resto nel Sud Italia, i fenomeni di evasione scolastica, che vedono adolescenti alla ricerca di un lavoro non appena conseguito il diploma di Licenza Media.

Il problema dell’evasione scolastica in città è molto sentito dagli organismi preposti al controllo del fenomeno e diversi sono stati gli interventi per incidere sulle coscienze delle famiglie, nell’intento di sensibilizzare i ragazzi alla cultura scolastica.

 

Ma quali sono le cause di un’evasione scolastica così diffusa?

Indubbiamente il motivo principale è rappresentato dalle disagiate condizioni economiche di numerose famiglie che, nell’esigenza di ottemperare ai bisogni di primaria importanza, considerano poco importanti la scuola e tutto quello che riguarda il mondo dell’istruzione.

In tale contesto socio-economico particolarmente, la cultura assume un ruolo marginale e agli adolescenti è negata la possibilità di quel completamento di alfabetizzazione tanto necessaria per inserirsi positivamente nell’attuale tessuto sociale.

Certamente il problema dell’evasione scolastica ha radici storiche e rimarrà irrisolto finché ci sarà uno stato di povertà e di bisogno. Gli allievi della scuola dello specifico indirizzo di estrazione sociale media, sono inseriti in contesti familiari in cui i genitori riescono ad offrire loro le condizioni ottimali di serenità e di promozione umana. Si tratta di genitori responsabili nella loro funzione, coerenti nei loro comportamenti di vita e che seguono regolarmente il percorso formativo dei figli.

La scuola e la famiglia hanno in comune il fine essenziale dell’educazione dei giovani: si stabilisce quindi, necessariamente, un rapporto di collaborazione tra queste parti, basato sulla comprensione reciproca, sull’intesa umana e sulla conoscenza dei doveri educativi istituzionali.

I discenti sono fortemente motivati dalle attività culturali, formative e sociali realizzate dalla scuola, attività che contribuiscono allo sviluppo individuale e collettivo.

Il Liceo Francesco Petrarca, opera sul territorio di Torre del Greco dal 1996 come Scuola Magistrale (D.M. 07/08/96) e dal 1998 come Liceo Socio-Psico-Pedagogico (progetto Brocca, D.M. 06/03/98).

L’istituzione scolastica è stata costituita dall’A.N.S.I. (L’Associazione Nazionale Scuola Italiana), ente morale costituitosi nel 1949, con sede centrale in Roma. L’associazione è rappresentata in 30 città italiane dai Comitati di Coordinamento Cittadini (C.d.C.), è rigorosamente apartitica, non ha scopi di lucro e si prefigge, come si evince dall’art. 3 del suo statuto, di:

 

  • Contribuire al rinnovamento della Scuola Italiana, interagendo nel campo europeo, specialmente con attività di formazione di docenti per l’istruzione e l’educazione degli alunni portatori di handicap;
  • Di aggiornamento degli insegnanti, di orientamento scolastico e professionale;
  • Di avviamento dei giovani al lavoro e con iniziative nel campo dell’istruzione superiore ed universitaria;
  • Svolgere attività di utilità sociale nel campo della cultura dell’arte e dello sport.

 

I membri che compongono i Comitati di Coordinamento Cittadino dell’A.N.S.I. sono genitori, studenti, docenti, dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado e tutti coloro, che condividono le finalità dell’Associazione (art. 5 dello statuto).

L’organo ufficiale di stampa dell’Associazione è la rivista “Rinnovare la Scuola”.

 

  1. 2.            IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

 

  • DEFINIZIONE

 

Il P.O.F. è stato istituito dal D.P.R. n.275 dell’8 marzo 1999, ed è entrato in vigore il 1 settembre 2000. Esso implica la capacità di ogni scuola di progettare e realizzare un proprio piano dell’offerta formativa. La sua elaborazione non è un adempimento di carattere burocratico; ma rappresenta un momento fondamentale nella vita di ogni scuola, un vero e proprio atto d’indirizzo, che impegna tutte le componenti scolastiche nei confronti degli utenti.

Il P.O.F. dà conto delle scelte educative di fondo di ogni singolo Istituto ed è notificato ad alunni e genitori. Solitamente è un documento elaborato annualmente, ma può essere aggiornato in ogni momento dell’anno scolastico in corso, raccogliendo e valutando eventuali indicazioni provenienti dalle componenti della comunità scolastica.

 

  • SCELTE CULTURALI FORMATIVE E METODOLOGICHE

 

Finalità

Concorrono alla definizione del Piano dell’Offerta Formativa:

 

-        Le proposte elaborate nei Consigli di classe;

-        Le proposte dei soggetti istituzionali presenti sul territorio;

-        Gli accordi di rete con le altre istituzioni scolastiche.

 

Il nostro piano si configura come il documento fondamentale, costitutivo dell’identità culturale e progettuale dell’istituzione scolastica ed esplicita la progettazione curricolare, extracurriculare, educativa e organizzativa che la scuola adotta nell’ambito della propria autonomia.

Il piano è altresì coerente con gli obiettivi generali, educativi, didattici e scientifici, che caratterizzano la nostra identità culturale, riflettendo le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale. Il piano stesso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche esplicate, anche quando appartengono a gruppi minoritari, mirando a valorizzarne le diverse professionalità.

 

Elaborazione

La stesura del Piano è stata affidata a un gruppo di lavoro composto dagli insegnanti che ricoprono l’incarico di Funzione Strumentale e dal Coordinatore delle attività didattiche.

 

Deliberazione e adozione

Il Piano è predisposto dal Collegio dei Docenti entro l’avvio dell’anno scolastico al quale si riferisce. Esso è approvato dal Gestore e fatto proprio dal Consiglio di Istituto.

Entro la fine dell’anno scolastico di riferimento il Collegio dei Docenti provvede alla verifica e alla valutazione del Piano e delle iniziative che esso prevede, nonché degli incarichi relativi al suo espletamento.

 

 

Principi / azioni ispiratori

 

  • Il P.O.F. è un documento di impegni, segna le decisioni con assunzioni di responsabilità.
  • Il P.O.F. si configura come programmazione pluriennale delle attività con una verifica annuale delle iniziative svolte e da realizzare.
  • Il P.O.F. prevede momenti di progettazione, realizzazione e verifica delle iniziative.
  • Il P.O.F. prevede una verifica da parte di genitori e allievi.
  • Il P.O.F. è un processo, prevede la partecipazione e la responsabilità dei diversi soggetti, è quindi dialettico e dinamico, è la sintesi di diversi bisogni, interessi, attese.
  • Il P.O.F. interviene in ordine agli ambiti di flessibilità didattica e curriculare

 

Il POF, così elaborato, si propone di:

- Migliorare gli esiti del processo di insegnamento/apprendimento, sviluppando e promuovendo la ricerca e l’innovazione tecnologica e didattica.

- Promuovere la cultura della legalità, delle pari opportunità, valorizzare le diversità.

- Promuovere il potenziale degli allievi, perché le capacità si traducano in abilità e queste diventino competenze.

 

In una scuola in continua evoluzione nasce l’esigenza di presentare un piano dell’offerta formativa, che sia capace di misurarsi in un autentico rapporto educativo con la realtà umana, sociale, culturale ed economica in cui si opera, senza pregiudizi e preconcetti.

 

Tale premessa è indispensabile per ogni seria proposta educativo - formativa che, come tale, porta al riconoscimento della centralità della persona dello studente nel suo rapporto con il docente.

Docenti, studenti e genitori sono coinvolti in un progetto educativo che li vede protagonisti con modalità diverse strettamente dipendenti dalle loro disponibilità e competenze.

 

Il progetto educativo illustra le attività didattiche e integrative, che si svolgono nel corso dell’anno, riassumendo le risorse umane e strumentali di cui la scuola è dotata e indicando inoltre le linee guida che ne ispirano la gestione.

 

CARATTERISTICHE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Obiettivo prioritario è creare un ambiente di apprendimento che realizzi: “una comunità di discenti e docenti impegnati collettivamente nell’analisi e nell’approfondimento di oggetti di studio e nella costruzione di saperi condivisi”. L’oggetto dell’intervento formativo generale è la crescita dello studente in tutte le sue dimensioni, da quella cognitiva a quella operativa e relazionale. Questo significa e comporta porre lo studente al centro dell’attività didattica come singola persona; ma anche come parte di una comunità solidale.

L’attività didattica nel suo complesso vede l’insegnante come mediatore tra i saperi che insegna e gli studenti che devono apprenderli. Gli insegnanti coordinano dunque i loro piani di lavoro all’interno del Consiglio di classe e predispongono percorsi di apprendimento per gli allievi, in modo da:

 

-        Tener conto del loro modo di comprendere e assimilare le discipline;

-        Metterli in grado di imparare nozioni e di costruirsi un collegamento tra i concetti.

  • È una didattica negoziata

L’apprendimento è il prodotto dell’atto di riorganizzazione tra ciò che è nuovo e ciò che è già conosciuto. Gli studenti, confrontandosi con il docente e tra loro, apprendono in un processo a “spirale” che si allarga continuamente e coinvolge vari campi d’azione.

  • È una didattica collaborativa

Il docente collabora con lo studente, aiutandolo a organizzare gli stimoli e a riflettere sul processo personale della loro elaborazione, in modo da farlo giungere alla costruzione consapevole del proprio sapere.

 

  • È una didattica del processo

-        Al centro dell’attività didattica stanno i vari passaggi (compresi i possibili “intoppi”, gli errori o i problemi da risolvere) attraverso i quali si sviluppa il processo di apprendimento.

-        Il processo di apprendimento ha come meta finale non solo “il premio d’arrivo”, ma anche la consapevolezza del percorso fatto. Quindi esso non si conclude nell’acquisizione di singole competenze, ma modifica l’atteggiamento conoscitivo dello studente e si traduce in un ulteriore stimolo ad apprendere.

-        Per questo motivo, oltre i contenuti e le competenze acquisite, rimangono come apprendimento significativo la coscienza del processo compiuto e le procedure attivate per conseguirli, e le modificazioni indotte nell’atteggiamento conoscitivo.

 

  • È una didattica orientativa

Induce gli studenti attraverso percorsi disciplinari e trasversali a interrogarsi e a riflettere sulla propria vocazione e sulle proprie attitudini.

 

Per realizzare nel concreto gli obiettivi individuati, i docenti di questa scuola, che da anni sono impegnati nella ricerca metodologico - didattica e organizzativa, si avvalgono di metodologie e tecniche che vanno dai momenti dedicati a favorire l’acquisizione di strumenti elementari del metodo di studio (le abilità di studio), all’uso particolare delle nuove tecnologie multimediali, attraverso cui si creano ambienti di lavoro collaborativi e mirati alla realizzazione di progetti.

  

  1. 3.     LE RISORSE
  • Risorse umane e professionali

Il Liceo Paritario “Francesco Petrarca” ha un organico di 16 insegnanti ed inoltre può contare sulla presenza di altri 4 operatori scolastici (personale A.T.A.) le cui funzioni (amministrative, strumentali, di sorveglianza, etc.) sono connesse all’attività delle istituzioni scolastiche in rapporto di collaborazione con il coordinatore delle attività didattiche e con il personale docente.

 

  • Risorse materiali

Questa istituzione – indirizzo ex IPSAR – per quest’anno scolastico presenta locali ristrutturati.

 

  • Risorse finanziarie

Come è noto, l’Autonomia Scolastica determina anche la possibilità di una gestione indipendente delle risorse finanziarie.

Allo stato attuale i fondi del Liceo sono correlati esclusivamente alle rette degli allievi.

 

 

  1. 4.     SCELTE ORGANIZZATIVE

 

  • Ø Calendario scolastico

L’autonomia organizzativa permette alle singole scuole di deliberare in modo autonomo circa i periodi di apertura e circa le interruzioni delle attività nel corso dell’anno scolastico, mantenendo fermo l’obbligo di realizzare 200 giorni di lezione. Questa istituzione ritiene, per l’anno scolastico 2012/2013, di adottare nella sua interezza il calendario scolastico regionale.

 

  • Ø Il Collegio dei docenti

È composto dai docenti in servizio nella scuola, ed è presieduto dal Coordinatore delle attività didattiche.

Fra le varie competenze si evidenziano quelle relative alle:

-        Decisioni in materia di funzionamento didattico. Cura in particolare la programmazione dell’azione educativa anche al fine di adeguare i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare.

-        Il Collegio dei docenti formula, altresì, proposte al Coordinatore delle attività didattiche per la costituzione e la composizione delle classi e per la stesura dell’orario delle lezioni.

-        Adotta i libri di testo, sentiti i pareri dei Consigli di Classe.

-        Adotta e promuove iniziative di sperimentazione.

-        Valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica, per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati. In questo modo è possibile svolgere mirati interventi educativi, anche per sopperire alle esigenze di alunni portatori di handicap.

-        Promuove corsi di aggiornamento per i docenti.

 

  • Ø Il Consiglio di classe


È composto dai docenti di ogni singola classe, da due rappresentanti degli studenti, da
due rappresentanti dei genitori della classe, ed è presieduto dal coordinatore didattico o
da un docente della classe da questi delegato.


Al Consiglio di classe con la sola presenza dei docenti spetta:

  • La realizzazione del coordinamento didattico e del rapporto interdisciplinare. Nel C.d.C. i docenti confrontano, pur nella loro libertà di insegnamento, i modelli didattici e gli approcci metodologici per una programmazione il più possibile collegiale.
  • Offrire agli alunni i contenuti delle discipline stabiliti dalla normativa vigente.
  • Avere particolare attenzione al recupero delle carenze di base.
  • Interagire fra contenuti disciplinari scolastici ed extrascolastici.
  • Coinvolgere i discenti con handicap nelle attività curriculari ed extracurriculari.


Al Consiglio di classe, con la presenza di tutte le componenti, spetta:

  • Esaminare l’andamento didattico;
  • Formulare al Collegio dei Docenti proposte in ordine all’azione educativa e didattica e a iniziative di sperimentazione.
  • I Consigli di classe sono regolarmente convocati nei mesi di settembre, ottobre, novembre, gennaio, febbraio, aprile, maggio. Va ricordato inoltre che nei mesi di febbraio e giugno avranno luogo i Consigli di Classe per le valutazioni di scrutinio quadrimestrale.

 

 

  • Ø Il Coordinatore di classe

 

  • Cura in modo particolare i rapporti tra gli alunni, i loro genitori e il Consiglio di
    classe.
  • Riferisce agli alunni, dopo ogni Consiglio di classe, la valutazione complessiva
    riportata e li informa, come classe o singolarmente, dei problemi che possono essere
    stati riscontrati.
  • Interviene a supporto della motivazione dello studente, per capire il grado di
    orientamento, rafforzarlo, o dare avvio a processi di riordino della classe.
  • Si fa mediatore tra alunni, Direzione e insegnanti del Consiglio di classe
    ogni volta che se ne presenti la necessità.
  • Avverte formalmente i genitori di quegli alunni i cui risultati sono stati individuati come preoccupanti e comunica loro le attività di recupero eventualmente predisposte.
  • Rileva le necessità comunicative di quei genitori impossibilitati ad utilizzare le ordinarie ore di ricevimento per la cura dei rapporti con i docenti, con il Coordinatore delle attività didattiche e con la Direzione.

 

 

  • Ø Incarichi e funzioni

-        Coordinatore delle attività didattiche: Dott. Prof. Marco Vito Cirillo

-        Vicario del coordinatore: Gioacchino Iuzzino

-        Docenti che ricoprono l’incarico di funzione strumentale:

  • Area 1: Gestione del Piano dell’offerta Formativa – Coordinatore del P.O.F.

           Prof.ssa Rossella De Maio

  • Area 2: Sostegno al lavoro dei docenti – Coordinatore attività di formazione –     

                                Prof. Gioacchino Iuzzino

  • Area 3: Interventi e servizi per gli studenti – Coordinatore attività parascolastiche e di orientamento in entrata e in uscita

            Prof.ssa Rossella De Maio

-        Orientamento in entrata:

È rivolto agli alunni delle scuole medie del territorio per presentare l’offerta formativa dell’Istituto. L’attività è seguita dal Coordinatore delle attività didattiche, dal docente referente di Area e dai docenti dell’apposita commissione.

-        La Commissione per l’orientamento in ingresso, presso le Scuole Medie del territorio, è composta da:

 

  • De Maio Rossella (docente referente area)
  • Catena Antonio
  • Longobardi Roberto
  • Guerriero Michele

 

  • Ø Elenco docenti

 

Carrieri Raffaele

Catena Antonio

Coppola Mirko

De Maio Rossella

Esposito Iolanda

Franzese Pasquale

Guerriero Michele

Iuzzino Gioacchino

Longobardi Roberto

Marrazzo Adele

Mazza Ciro

Montefusco Maria

Montella Alessandra

Nocereto Giuseppina

Pagano Silvestra

Tufano Lucia

 

 

  1. 5.       L’Istituto professionale dei Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera

 

Lo studente che frequenta l’Istituto “F. Petrarca”, sul piano dei soddisfacimenti dei bisogni formativi, deve aspettarsi che:

-        Il passaggio dalla terza media al primo anno e quello dal biennio al triennio avvenga secondo modalità tese a valorizzare le precedenti esperienze con un inserimento graduale ed efficace nella nuova classe (continuità educativa);

-        I contenuti dell’insegnamento e le attività didattiche siano adeguati alle sue esigenze di crescita culturale ed umana;

-        Il clima di lavoro interno alla scuola sia caratterizzato da disponibilità all’ascolto, dal rispetto reciproco, da una comunicazione attenta, da un ambiente curato in cui si viene aiutati a crescere;

-        I libri di testo e gli strumenti didattici siano validi, efficaci e coerenti con la programmazione didattica della classe;

-        Le verifiche scritte ed orali siano distribuite in modo razionale ed omogeneo durante l’intero anno scolastico;

-        L’assegno dei compiti a casa sia coordinato ed equilibrato.

Per dare concretezza a questi impegni rispondenti ad altrettanti bisogni formativi, la scuola assicura attività, condizioni e servizi compatibili con le modalità indicate nel P.O.F. e nel rispetto dei vincoli contrattuali del personale della scuola.

                                  

 

  • Linee pedagogiche                     

Il lavoro di ricerca sulle scelte educative, svolte dal Collegio dei Docenti, è stato identificato su linee guida che permettono di tradurre in azioni didattiche le finalità generali assegnate alla scuola. Esse rappresentano lo stile educativo della nostra scuola, inteso come complesso di comportamenti, di codici comunicativi, di modalità di rapporto tra docenti e alunni.

Al centro di tale processo elaborativo c’è la consapevolezza condivisa della centralità dell’allievo nell’attività didattico - educativa e in particolare si concretizza nella pratica didattica generalmente diffusa e consistente nel:

a)      Rilevare i livelli di partenza del discente;

b)      Esplicitare le modalità della valutazione;

c)      Presentare formule di recupero intracurriculari:

d)     Sollecitare sforzi comuni di progettazione con gli allievi;

e)      Estrinsecare i termini dell’offerta formativa da parte dei docenti;

f)       Sviluppare progetti di accoglienza.

 

Si punta inoltre:

a)      All’interesse e alla creatività attraverso la problematizzazione, l’accettazione e la valorizzazione degli interessi personali di studio/lavoro, utilizzando anche gli errori come risorse per l’apprendimento;

b)      Alla cooperazione attraverso l’assegnazione di lavori di gruppo autogestiti e forme di responsabilizzazione;

c)      Al sapere critico attraverso:

-        L’uso integrato e consapevole degli strumenti didattici;

-        L’utilizzazione di spazi ed elaborati;

-        Il coinvolgimento dell’alunno.

 

  • Le scelte educative del biennio

I primi due anni del corso hanno un carattere prevalentemente formativo, di rafforzamento delle capacità di base e di messa appunto di strumenti di lavoro.

Ogni disciplina contribuisce, con le sue specificità, al raggiungimento dei traguardi educativi attraverso la definizione di obiettivi formativi, ossia delle competenze che si intendono sviluppare negli studenti.

Competenze fondamentali:

  • Comprendere e produrre testi scritti e orali;
  • Comunicare correttamente messaggi;
  • Utilizzare linguaggi specifici;
  • Applicare principi e regole;
  • Stabilire rapporti casuali;
  • Relativizzare fenomeni ed eventi;

 

 

Ciascun consiglio persegue e valuta obiettivi comuni di carattere:

 

1) Metodologico

  • Saper comunicare efficacemente in classe;
  • Saper utilizzare i libri di testo;
  • Saper prendere appunti e schematizzare;
  • Saper consultare dizionari, atlanti ecc.

2) Comportamentale

  • Motivazione allo studio;
  • Puntualità e precisione nell’impegno e nel rispetto degli orari;
  • Corrette relazioni interpersonali;
  • Capacità di intervenire in modo appropriato;
  • Capacità di lavorare in gruppo;
  • Sviluppo di interessi culturali (anche extrascolastici).

 

  • Le scelte educative del triennio

Le scelte educative del triennio molto spesso sono condizionate dalla presenza di allievi che non presentano un curriculum di studi regolare, ma caratterizzato di interruzioni e di carenze formative. Dall’altra parte l’obiettivo è formare individui con una buona cultura generale, accompagnata da capacità linguistico espressive; rafforzare le competenze acquisite negli anni precedenti e sviluppare competenze di carattere professionale e non, come:

  • Possedere e utilizzare adeguatamente una lingua straniera;
  • Saper analizzare situazioni;
  • Saper operare per obiettivi e per progetti;
  • Saper valutare l’efficacia delle soluzioni adottate ed individuare interventi necessari.

Tali scelte vanno lette all’insegna della continuità con il biennio cosicché anche gli obiettivi comportamentali non escludano, ma comprendano e naturalmente proseguano le scelte precedentemente effettuate.

In particolare gli obiettivi comportamentali da conseguire sono:

  • Sviluppo del senso di responsabilità;
  • Autostima e consapevolezza delle proprie capacità e limiti;
  • Capacità di concentrazione;
  • Capacità di interagire correttamente nel lavoro di gruppo.

 

  1. 6.     BISOGNI FORMATIVI

                                                                               

Per l’analisi dei bisogni formativi degli alunni, sono stati utilizzati dei test conoscitivi e socioculturali somministrati già negli anni scolastici precedenti.

Dai dati di tali test è stato possibile individuare i bisogni formativi di seguito indicati:

-        Acquisizione di un metodo di studio, con serie di attività per imparare ad imparare.

-        Educazione degli alunni e delle famiglie a essere più partecipi e propositive alla vita scolastica.

-        Acquisizione di codici linguistici essenziali per una comunicazione ed interazione con gli altri.

-        Consapevolezza del valore della cultura, del principio di legalità e della trasparenza, quali valori fondamentali del vivere sociale.

-        Educazione ai grandi valori etico-politici e sociali, nonché a quelli della vita individuale e privata.

-        Diversificazione dell’offerta formativa in corrispondenza con i bisogni educativi di ciascuno.

  • Ø Obiettivi formativi e didattici generali

Sulla base dell’analisi dei dati e dei bisogni formativi degli alunni sono state individuate le aree e determinati gli obiettivi da realizzare durante l’intero corso di studio. Da tale analisi è emerso che l’intervento formativo generale è la crescita dello studente in tutte le sue dimensioni: cognitiva, relazionale e operativa. Ciò significa collocare il discente al centro dell’attività didattica non solo come singolo individuo ma anche come membro attivo di una comunità solidale.

L’attività didattica nel suo complesso vede l’insegnante capace di definire le competenze che i discenti devono acquisire, per poter risolvere un determinato problema. Infatti i docenti, coordinando i loro piani di lavoro modulari all’interno del Consiglio di classe, predispongono percorsi di apprendimento per gli allievi, tenendo conto delle capacità degli stessi.

Il sistema docente e il sistema discente, stabilisce una serie di relazioni tendenzialmente biunivoche sul piano cognitivo, affettivo, sociale, etico - politico.

Secondo il Proverbio (da Cirmes “Itinerari formativi di base” BM Italiana 1999), la storia recente della didattica si articola nelle seguenti fasi diacroniche:

 

  • Didattica delle materie, secondo la quale il possesso della struttura logica e contenutistica della singola “disciplina”, comporta automaticamente la capacità di comunicarla al destinatario mediante un rapporto intellettuale che si instaura a livello prevalentemente centrato sulle capacità e sui modi di apprendimento del discente, secondo le indicazioni fornite dai vari movimenti attivistici e dalla psicologia dell’apprendimento.
  • Didattica delle strutture che tiene conto degli apporti delle scienze sociali. Il processo formativo va inteso come fenomeno di socializzazione che coinvolge crescita di gruppi e di individualità.

 

Per realizzare nel concreto gli obiettivi prefissati, i docenti, utilizzano metodologie e tecniche che vanno dai momenti dedicati a favorire l’acquisizione di strumenti elementari del metodo di studio, all’uso particolare delle nuove tecnologie.

 

Gli obiettivi della dimensione cognitiva, socio-relazionale, operativi professionali nonché compensativi ed integrativi sono i seguenti:

 

1. Obiettivi cognitivi:

 

  • Comunicare le proprie idee in modo chiaro e corretto acquisendo anche il lessico specifico delle diverse discipline.
  • Analizzare un testo, individuare i punti fondamentali esponendoli in modo sintetico.
  • Utilizzare processi cognitivi tesi ad una corretta decodificazione della realtà.
  • Comprendere, applicare, analizzare, sintetizzare ed apprendere i concetti di ogni disciplina.
  • Collegare argomenti della stessa disciplina o di discipline diverse e coglierne le relazioni.
  • Acquisire senso critico ed esprimere giudizi personali su fatti e fenomeni.
  • Acquisire gli elementi di base di ogni disciplina come previsto dalla Normativa Ministeriale.
  • Acquisire un metodo sperimentale: ricercare, analizzare, progettare, eseguire, controllare e valutare.
  • Utilizzare mezzi multimediali per la ricerca, la produzione e la comunicazione.

 

2. Obiettivi socio-relazionali:

 

  • Acquisire il valore della legalità, della coscienza nazionale, europea, interculturale.
  • Saper controllare atteggiamenti impulsivi ed evitare forme di aggressività sia verbale che fisica.
  • Acquisire atteggiamenti liberi e responsabili, rispettosi dei valori sociali (libertà, solidarietà e pace).
  • Rispettare le regole della vita scolastica.

 

3. Obiettivi operativi e professionali:

 

  • Produzione di linguaggi verbali e non verbali.
  • Autonomia e capacità di auto-orientamento, progettazione e realizzazione.
  • Professionalità come acquisizione di conoscenza, di competenza e capacità completa ed approfondita delle diverse discipline.

 

4. Obiettivi compensativi ed integrativi:

 

Quest’area prevede attività di recupero coordinate alla riduzione dell’insuccesso scolastico.

  • Il primo obiettivo è inerente all’acquisizione di un metodo di studio, tendente a promuovere la capacità, di insegnare ad imparare e ad educare l’alunno ad auto-organizzarsi nello studio.
  • Il secondo obiettivo è quello del superamento di problemi di relazione in generale ed in particolare tra alunno e docente, ciò è stato fissato tenendo presente che l’approccio didattico - educativo deve tendere a migliorare i rapporti interpersonali con i coetanei, con i docenti, i genitori e con se stesso.
  • Il terzo è relativo alla motivazione, che deve essere stimolata e non imposta. Bisogna aiutare gli alunni a valorizzare se stessi in termini di autostima e graduare gli obiettivi da raggiungere secondo le diverse esigenze di apprendimento.

 

7. Indicazioni metodologiche

 

Per il raggiungimento degli obiettivi didattici sono stati individuati:

 

METODOLOGIE:

  • Esponenziale;
  • Comunicazione orale;
  • Comunicazione iconica;
  • Comunicazione grafica;
  • Comunicazione multimediale.

METODI:

  • Induttivo;
  • Deduttivo;
  • Sperimentale;
  • Ricerca/Azione.

LEZIONE FRONTALE: è finalizzata a trasmettere informazioni

PROBLEM SOLVING à si articola in quattro fasi:

  • Definizione e richiesta del problema;
  • Ipotesi di soluzione (Brainstorming);
  • Valutazione delle varie ipotesi;
  • Applicazione.

LAVORI DI GRUPPO E MAPPE CONCETTUALI

 

  1. 7.      Criteri e modalità delle verifiche

Le verifiche devono mirare non solo all’istruzione ma anche alla formazione dell’individuo. Le verifiche consentono il controllo del livello di conseguimento degli obiettivi e della qualità dell’insegnamento.

Le verifiche sono scritte e orali.

 

Quelle orali possono essere:

  • Dirette mediante interrogazione;
  • Indirette mediante osservazioni sistematiche, dibatti guidati, simulazioni di colloquio per il nuovo Esame di Stato.

Le verifiche scritte consistono in:

  • Elaborazioni tradizionali;
  • Test;
  • Risoluzioni di casi;
  • Prove per il nuovo esame di Stato (trattazioni sintetiche, articoli di giornali, saggi brevi, analisi di testi).

Per la conoscenza dei nuovi allievi all’inizio dell’anno scolastico sono previsti:

  • Test di ingresso nelle varie discipline;
  • Test a carattere socio-culturale (per le prime classi).


Tempi e criteri della valutazione


La valutazione dei risultati raggiunti avviene con cadenza quadrimestrale. Alla fine del primo quadrimestre gli alunni ricevono le pagelle. Per gli scrutini finali gli esiti sono resi pubblici all’albo dell’Istituto nel giorno previsto dalla norma vigente.


Criteri di valutazione


Nella valutazione delle prove orali si terrà conto dei seguenti obiettivi: conoscenza, comprensione, applicazione, analisi, sintesi, nonché impegno, frequenza e partecipazione, progressione nell’apprendimento e comportamento.

La valutazione formativa in itinere accompagna costantemente il processo didattico durante il suo svolgimento, allo scopo di conoscere il grado di progresso, le difficoltà incontrate dagli allievi e controllare l’efficacia e la validità delle procedure didattiche per potervi apportare eventuali modifiche correlate alle esigenze individuali.

La valutazione completa accerta il livello raggiunto dagli allievi rispetto agli obiettivi prefissati e, come tale, testimonia la validità del progetto attuato. Essa terrà inoltre conto di altri aspetti della personalità: capacità di relazione, di comunicazione, impegno nello studio, senso di responsabilità, autonomia personale, interessi e attitudini.



Nostra autovalutazione


Le attività progettuali dell’Istituto sono monitorate, al fine di un continuo miglioramento della qualità del servizio scolastico, in un’ottica diretta alla ricerca di una risposta adeguata ai bisogni degli studenti, delle famiglie e del territorio.

Con riferimento alle norme UNI EN ISO 9001/2000 per la certificazione qualità e UNI EN ISO 9004/00, il processo di innovazione e ricerca privilegerà lo sviluppo di una cultura della qualità con il coinvolgimento di tutti gli operatori. Tale percorso formativo, per essere efficace, richiederà una sperimentazione e una verifica rigorosa. Tale verifica potrà essere effettuata con test proposti a studenti rappresentativi dell’Istituto. Un testing idoneo può essere quello che si ispira al modello di Guilford, il quale tende a saggiare la struttura mentale per quanto concerne certe conoscenze generali e le più diffuse capacità cognitive.

Dall’analisi di tali test si potranno stabilire gli interventi mirati a migliorare gli aspetti di qualità dell’offerta formativa dell’Istituto.

 Il coordinatore di classe cura in modo particolare i rapporti tra gli alunni, i loro genitori e il consiglio di classe:

-        Riferendo agli alunni, dopo ogni Consiglio di Classe, l’andamento didattico-disciplinare e avvertendoli, come classe o singolarmente, dei problemi che possono essere stati riscontrati;

-        Intervenendo a supporto della motivazione dello studente, per capire il grado di orientamento, rafforzano, o dare avvio a processi di ri-orientamento;

-        Facendosi tramite tra gli alunni e la Presidenza o gli altri insegnanti del Consiglio di Classe ogni volta che se ne ravvisi la necessità.  

 

  1. 8.     PROGETTI EDUCATIVI

Rivestendo un ruolo di notevole importanza nella formazione educativa e sociale degli adolescenti, la Scuola mette in atto tutta una serie di progetti educativi finalizzati alla formazione, all’orientamento ed alla crescita più matura e responsabile dei futuri cittadini.

La scuola si farà, in tal senso, promotrice di iniziative ed interventi che favoriranno la sensibilizzazione degli studenti verso le tematiche più importanti del nostro tempo e per favorire una corretta informazione nonché per contribuire a formare la coscienza civile e democratica dei nostri ragazzi.

 

NEL CORSO DELL’ANNO SCOLASTICO 2012/2013 SARANNO ATTUATI I SEGUENTI PROGETTI AUTOFINANZIATI:

-        Educazione alla legalità al fine di riconoscere la necessità e la validità del vivere civile ed acquisire la coscienza del rispetto dei valori umani;

-        Corsi per il conseguimento del patentino 50cc e 125cc;

-        “Amico libro” per la promozione della lettura, articolato in due sezioni, Biennio/Triennio.

-        Concorso di cucina.

-        Certamen – gara di traduzione dal latino all’italiano.

-        Olimpiadi di matematica.

Gli alunni del triennio che parteciperanno ai corsi extra-curriculari riceveranno la certificazione utile ai fini del credito scolastico.

 

  • Organizzazione del tempo-scuola

In linea con il P.O.F. la scuola organizzerà attività integrative formative, da svolgersi nelle ore curriculari, inserite nell’orario settimanale e destinato ai gruppi-classe: Cineforum, informatica, etc.

 

  • Gruppo di lavoro per il miglioramento dell’offerta formativa

 

Per portare avanti un progetto educativo che sia efficace e funzionale al raggiungimento degli obiettivi strategici che esso si prefigge, la gestione dell’organizzazione scolastica richiede la informazione, la consapevolezza e la responsabilizzazione di tutte le forze che operano nella scuola. Di qui la necessità di un gruppo di lavoro formato da docenti delle varie discipline che funga da raccordo tra il collegio dei docenti e le funzioni strumentali, favorendo così la comunicazione e la condivisione di bisogni e strategie.

Questo gruppo si occuperà di ricerca educativa e metodologica, di progettazione, della organizzazione razionale delle risorse, di monitoraggio dei risultati delle diverse strategie didattiche e metodologiche di verifica dell’efficacia del progetto educativo.

 

  • Rapporti con le famiglie

 

Il Collegio dei Docenti sottolinea l’importanza della partecipazione attiva e propositiva da parte delle famiglie alla realizzazione del Progetto Educativo, dal momento che la formazione dell’individuo è il risultato della stretta collaborazione scuola-genitori.

Nel corso dell’anno tutti i docenti sono disponibili ad incontrare i genitori nelle ore di ricevimento che verranno prontamente comunicate una volta entrato in vigore l’orario definitivo delle lezioni.

Saranno inoltre programmati incontri collegiali nell’arco dell’anno scolastico:

a) per comunicare l’andamento didattico disciplinare;

b) per illustrare le tabelle correlate al credito scolastico.

I genitori saranno avvisati tramite comunicazione scritta (che dovrà da essi essere firmato per presa visione) di ogni variazione di tipo organizzativo o didattico che dovesse avvenire durante l’anno.

 

  • Attività e progetti per la realizzazione dell’elevamento dell’obbligo scolastico e del successo formativo.

 

Per l’anno scolastico 2012/2013 il piano delle attività prevede la realizzazione di iniziative che mirano a:

 

  • Incrementare le attività di ricerca;
  • Realizzare un ampio coinvolgimento degli allievi;
  • Articolare progetti con competenze trasversali tra discipline;
  • Offrire una gamma di opportunità ampia e diversificata;
  • Produrre progetti che rispondano ai bisogni formativi degli allievi.

 

  1. 9.         Orientamento scolastico

 

Nel complesso universo giovanile, una delle scelte più delicate consiste nella individuazione dei percorsi formativi per l’accesso alla professione.

Non mancano le analisi politiche, economiche, sociologiche, psicologiche e antropologiche del fenomeno che, peraltro, tutti abbiamo sotto gli occhi e che direttamente viviamo come docenti, genitori o studenti. Si tratta di una problematica con la quale cominciamo a convivere, anche se continua ad evidenziare contraddizioni ed a generare tensioni, a suscitare frustrazioni o ad indurre ribellioni.

Per orientamento educativo è da intendersi la progressiva organizzazione della personalità del soggetto e la sua abilitazione a realizzare scelte il più possibile libere ed autentiche.

In tal senso l’idea di orientamento appare intimamente collegata con l’idea stessa dell’educazione come sviluppo continuo, unitario ed armonico della personalità.

“Orientare” significa innanzitutto aiutare ad orientarsi e per far questo la sede dell’azione orientativa degli alunni e prima fonte di essa, nella quotidiana opera educativa, è la scuola. L’orientamento si consegue attraverso una programmazione adeguata ed esplicita, che presenta obiettivi chiari agli studenti, rende esplicite le fasi del percorso, le metodologie adoperate, le modalità della valutazione; suscita aspettative di apprendimento, rende chiaro che l’orientamento significa “auto-orientamento”.

Nel biennio l’orientamento ha soprattutto due obiettivi:

-        Verificare e rafforzare la motivazione dello studente verso l’indirizzo da lui prescelto, promuovendo azioni utili a consolidare la scelta effettuata.

-        Fare emergere elementi utili per un eventuale ri-orientamento se qualche studente avesse compiuto una scelta non ben motivata, costruendo percorsi che aiutino il suo cambio di scuola e, in previsione della possibilità della presenza di più indirizzi all’interno della nostra scuola, a scegliere quello più adatto.

Nel triennio gli obiettivi diventano:

-        Consolidare una prassi di autovalutazione e di riflessione sulle scelte di uscita;

-        Costruire una rete di informazioni;

-        Favorire la capacità di orientarsi tra gli interessi personali, il mercato del lavoro e le spinte esterne.

 

  1. 10.    Riconoscimento dei Crediti formativi scolastici

Dalle linee portanti del progetto didattico complessivo ci sembra chiaro che la valutazione scolastica non si può risolvere nel semplice giudizio di merito da attribuire agli allievi.

Riteniamo, infatti, che la valutazione:

 

-        Fornisca un controllo non solo sui prodotti, ma anche sui processi;

-        Abbia una funzione di controllo sull’intero processo di apprendimento/insegnamento e quindi sia uno degli elementi che regola la programmazione didattica e le attività che si realizzano nelle classi;

-        Individui le condizioni di una classe, per poter avviare una procedura didattica efficace;

-        Verifichi il grado di avanzamento dell’apprendimento a cui sono giunti i singoli alunni e la classe nel suo insieme.

La valutazione non può limitarsi ad osservare il percorso dell’alunno e a registrarne i risultati, ma deve essere in grado anche di individuare le cause che provocano i risultati dì fallimento, per poter predisporre strategie di recupero e piani di intervento differenziati secondo i problemi.

 

à Verifica formativa

Se si tratta di una verifica formativa che si svolge contestualmente al percorso di insegnamento/apprendimento con lo scopo di avere informazioni su come lo studente apprende, per orientare e adattare il processo formativo in maniera che sia più efficace.

 

 

à Verifica sommativa

Se si tratta di una verifica che serve soprattutto ad accertare se le competenze che caratterizzano il curricolo di una disciplina in un certo tratto del percorso sono state acquisite, e se sono stati raggiunti i livelli di sufficienza previsti.

Certamente tutte le verifiche sono legate agli obiettivi prefissati nella programmazione, e se realizzate in modo da poter accertare con sufficiente chiarezza quali delle competenze proposte l’alunno sia stato in grado di raggiungere.

Si utilizzano molti e diversi strumenti di verifica, dalle prove strutturate alla osservazione sistematica dei comportamenti, la cui utilità è diversa secondo lo scopo e il contesto in cui si opera.

La valutazione non può essere che trasparente, se sono chiari e condivisi i criteri attraverso cui viene espresso il giudizio, ma ci deve essere anche una prassi concreta della comunicazione, altrimenti la valutazione perderebbe la sua efficacia di elemento regolatore del processo formativo.

 

  • Una comunicazione corretta permette di individuare:

-        Gli aspetti positivi o negativi della prova;

-        Le possibili cause dell’insuccesso;

-        Attività per il recupero;

-        Il livello d’apprendimento raggiunto anche in termini di debiti e crediti.

 

  • In modo che ne derivino una serie di esiti positivi:

-        Il giudizio espresso è in grado di stimolare un confronto educativo, un dialogo che fornisca anche ulteriori informazioni sia all’insegnante che allo studente.

-        Lo studente è condotto a riflettere sul proprio apprendimento per avere la capacità di riconoscere come valido il giudizio valutativo.

-        Il discente comprende le spiegazioni, e mette in atto i consigli formulati.

La prassi della comunicazione è legata ovviamente, volta per volta, agli esiti disciplinari; ma coinvolge anche il Consiglio di classe, e deve avere come destinatari sia gli studenti sia i genitori.

Il credito scolastico è un patrimonio di punti, attribuiti negli ultimi tre anni, che contribuisce a determinare il punteggio finale dell’esame di Stato. Concorrono, per la sua attribuzione, i seguenti elementi:

-        la media dei voti riportati;

-        la partecipazione ad attività complementari ed integrative organizzate dalla scuola;

-        le esperienze formative maturate al di fuori della scuola (corsi di lingue, soggiorni di studio all’estero, attività sportive, volontariato, ECDL, diploma di musica, teatro e recitazione). Considerato che non sono valide per l’attribuzione del credito scolastico attività svolte presso privati, il Collegio dei Docenti si atterrà, nella valutazione della certificazione delle attività formative extrascolastiche, alle seguenti indicazioni:

a)      Per i corsi di lingua, certificati rilasciati da istituzioni quali Trinity College London, British;

b)      Per le scuole di musica, certificati rilasciati dal Conservatorio o da scuole legalmente riconosciute e in grado di fornire adeguata certificazione;

c)      Per le attività di volontariato, associazioni riconosciute con decreto ministeriale o regionale;

d)     Per le scuole di recitazione e di danza, certificati rilasciati da scuole legalmente riconosciute e in grado di fornire adeguata certificazione;

e)      Per le attività sportive, certificati rilasciati da società affiliate alle federazioni facenti parte del CONI e vidimati a norma di legge dalle stesse federazioni.

 

 

  • Rapporto con gli studenti e i genitori

 

Di fondamentale importanza è il rapporto tra gli studenti e quello che si realizza in aula, nella condivisione del progetto e nella collaborazione al processo di attribuzione di significato agli oggetti di studio.

Se questo si verifica gli studenti stanno bene a scuola e si sentono soggetti attivi e partecipi dell’azione didattica. L’avere individuato questa strada, se da una parte ci ha fatto riconoscere il successo formativo negli studenti anche sotto l’aspetto dell’affezione al loro luogo di formazione e di crescita e di senso di appartenenza alla scuola, dall’altro canto, però, ci sembra che esso sia riuscito ad ampliare l’interesse degli studenti e a crescere forme di aggregazione culturale e sociale in spazi del tutto autogestiti all’interno della scuola.

È interessante vedere che gli studenti attraverso il Consiglio di classe riescono a far sentire le loro voci come dentro all’aula.

Esistono inoltre forme di aggregazione autonoma come le assemblee di classe.

 

Le occasioni e la pratica di una comunicazione con studenti e genitori si realizzano attraverso:

 

-        I Consigli di classe;

-        I colloqui individuali con i genitori;

-        Incontri mensili pomeridiani con i genitori.

 

  • Visite guidate e viaggi d’istruzione

 

Le visite guidate e i viaggi d’istruzione, rappresentano un segmento importante del percorso formativo degli allievi. Gli itinerari verranno definiti dai singoli Consigli di classe tenendo presente che gli alunni devono:

1. Acquisire conoscenze di base in ambiti non previsti dal piano di studi;

2. Effettuare esperienze di socializzazione in situazione diversa da quella scolastica;

3. Realizzare esperienze di gestione personale fuori dal proprio ambiente.

 

  1. 11.    Regolamento degli alunni

 

Premesso che i rapporti interpersonali devono essere improntati alla massima correttezza e al massimo rispetto, che all’interno dell’Istituto è assicurata la libera circolazione delle idee e che non è, invece, consentita alcuna forma di proselitismo, gli alunni dell’Istituto “F. Petrarca” sono tenuti a quanto qui dì seguito indicato:

 

  • Ingresso degli alunni ed inizio delle lezioni:

Gli alunni devono trovarsi all’interno della scuola per l’inizio delle lezioni (8:30) caratterizzato dal suono della campanella.

È prevista una tolleranza di 10 minuti.

Gli studenti in ritardo fino alle ore 8:40 possono essere ammessi in classe con l’annotazione del ritardo sul registro di classe del docente della prima ora, dopo tale orario è permesso l’ingresso solo con foglietto d’ingresso del Dirigente Scolastico o suo delegato. Dopo il quinto ritardo lo studente deve essere accompagnato e giustificato dal genitore.

 

  • Ritardi:

Per i ritardi non segnalati e quindi ritenuti dalla Presidenza non giustificati da motivazioni valide, la scuola provvede a segnalare il fatto alla famiglia ed eventualmente, se il caso lo ritiene opportuno, la mancata accettazione dell’alunno in classe. Va tenuto presente che la Presidenza può respingere la richiesta di ingresso di un alunno in classe in caso di recidività e perciò nel caso in cui uno studente effettui più ritardi non giustificati nel corso di un breve periodo.

 

  • Assenze e giustificazioni:

Per essere ammessi a scuola dopo le assenze, gli alunni devono presentare la giustificazione firmata dal genitore o da chi ha apposto regolare firma sul libretto.

La giustificazione deve essere presentata al Docente della prima ora, delegato dalla Presidenza a firmarla.

Le assenze di cinque giorni consecutivi per malattia, comprese le domeniche e i giorni festivi, devono essere giustificate con allegato certificato medico in carta semplice;

le assenze di cinque giorni consecutivi per altri motivi comprese le domeniche e i giorni festivi, devono essere giustificate con idonea documentazione. Le assenze di massa devono essere giustificate o con l’accompagnamento di un genitore o con una giustificazione scritta di uno dei genitori, corredata da un documento di riconoscimento in originale Le irregolarità nella frequenza quando non supportate da seri e comprovati motivi, sono considerate manifestazioni di negligenza dei doveri scolastici; per questo, a discrezione della Presidenza e dei Consigli di classe, dei numeri delle assenze e dei ritardi sarà data comunicazione scritta alle famiglie.

 

  • Uscita degli alunni dall’Istituto:

Gli alunni possono uscire dall’Istituto solo al termine delle lezioni.

Non è ammessa l’uscita anticipata se non per gravi e comprovati motivi, di cui deve essere data comunicazione alla Presidenza il giorno precedente o, comunque, prima che inizino le lezioni, ove non si tratti di malore improvviso.

Non potranno essere concessi permessi di uscita anticipata neppure agli alunni maggiorenni senza il consenso esplicito della famiglia.

 

  • Comportamento durante le lezioni:

Durante lo svolgimento delle lezioni gli alunni non possono abbandonare l’aula tranne che per motivi di necessità e non prima delle ore 10:30, il tutto a discrezione del docente presente in aula. Gli alunni sono tenuti a far rientro nella classe nel più breve tempo possibile; non è consentita l’uscita dalla stessa classe di due alunni contemporaneamente.

È assolutamente vietato fumare all’interno delle aule e di tutti gli altri locali dell’Istituto, la trasgressione al divieto comporta la sospensione dalle lezioni nonché le sanzioni previste dalla normativa vigente.

È assolutamente vietato l’uso dei telefonini all’interno dell’Istituto, pena la requisizione dello stesso.

Le manifestazioni di cattiva educazione e la mancanza di rispetto verso gli insegnanti e il personale dell’Istituto saranno ritenuti “fatti che turbano il regolare andamento della scuola” e puniti a norma dell’art. 19 del R. D. n°163.

Le manifestazioni di inciviltà e i danni alle strutture, alle attrezzature e al materiale dell’Istituto, oltre a essere considerate mancanze gravi, saranno perseguite anche con l’ingiunzione del risarcimento dei danni in forma individuale o collettiva. All’inizio dell’anno scolastico a ciascun alunno viene assegnato in aula un posto costituito da un banco e da una sedia in ottime condizioni.

Del loro mantenimento delle condizioni iniziali è responsabile l’interessato stesso, il quale deve evitarne e farne evitare ogni forma di danneggiamento.

 

  • Rapporto Presidenza – Alunni e Presidenza – Famiglie:

La Presidenza è a disposizione degli studenti ogni qualvolta lo ritengano necessario, previo appuntamento.

Le date e gli orari di ricevimento della Presidenza e degli insegnanti sono fissate con apposito calendario, copia del quale viene distribuita a ciascun alunno e famiglia.

 

  • Accesso e utilizzo locali scolastici:

I locali scolastici dell’Istituto sono a disposizione degli utenti, al di fuori dell’orario delle lezioni, per le attività extracurriculari programmate; il calendario comprendente i giorni e le ore verrà comunicato, 7 (sette) giorni prima dell’inizio di tali attività.

 

  • Accesso alla segreteria:

L’accesso alla segreteria è consentito, di norma, tutti i giorni dalle ore 8:30 alle ore 12:30 e tutti i pomeriggi dalle ore 16:00 alle ore 19:00 (tranne il sabato).

 

  • Assemblee di classe:

Le assemblee di classe si svolgono secondo le modalità previste dalla normativa scolastica vigente.

La richiesta di assemblea di classe deve pervenire in Presidenza, debitamente firmata dagli alunni rappresentanti di classe e dai docenti delle ore interessate dall’assemblea almeno 5 giorni prima dello svolgimento della stessa e deve contenere l’ordine del giorno.

L’assemblea di classe deve essere autorizzata dal Coordinatore delle attività didattiche, con annotazione sul giornale di classe, e della stessa deve essere prodotto il verbale.

Il presente documento è stato predisposto dal Collegio dei Docenti, approvato dal Gestore e adottato dal Consiglio di Istituto.

 

IL GESTORE: dott. Antonio Nappi

IL COORDINATORE DIDATTICO: dott. prof. Marco Vito Cirillo

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO:    ELEZIONI DA SVOLGERSI il 31/10/2012

 

Torre del Greco, 13/10/2012